Barcellona Moderna

Gli inizi del XX secolo furono marcati da forti agitazioni sociali. La dualità tra la città operaia e quella borghese generò profonde disuguaglianze, che sfociarono in numerose rappresaglie e attentati.

Dopo la crisi del sistema della Restaurazione, durante la dittatura del generale Primo de Rivera, ebbe luogo, nel 1929, un'altra mostra internazionale che rinnovò la proiezione della città e le conferì nuove caratteristiche di modernità. A questo periodo risalgono, tra l'altro, la costruzione della metropolitana, il rimodellamento della montagna di Montjuïc e la creazione della famosa fontana luminosa.

Sede del Governo Autonomo della Catalogna dal 1931, Barcellona rimase nelle mani della Repubblica al prodursi il Sollevamento nazionale, durante la Guerra Civile Spagnola.
 
Nella tappa franchista, l'immigrazione dai nuclei rurali verso la grande città contribuì alla creazione di una nuova realtà sociale sotto l'egidia dello sviluppo economico degli anni '60. A partire dal 1975, il ritorno della monarchia, della democrazia e dell'autonomia catalana potenziò la vitalità della Barcellona moderna.

Sotto questo impulso, la città si marcò di una nuova meta: i Giochi Olimpici del 1992. Con svolgimento delle olimpiadi come sfondo, Barcellona intraprese la maggiore trasformazione urbanistica della sua storia, eliminando le barriere fisiche che le impedivano di vivere di fronte al mare, costruendo nuove infrastrutture e rendendosi più concorrenziale.

Oggi la città si presenta come una metropoli cosmopolita, moderna e capace di far fronte alle sfide future.

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